Building Information Modeling
Questo approccio permette di realizzare un unico modello tridimensionale dell’opera, che viene poi condiviso e sottoposto all’intervento delle diverse figure professionali coinvolte, a seconda delle competenze. In questo modo, è possibile gestire tutta la commessa in modo integrato, evitando interferenze tra i differenti contributi e garantendo facilità di accesso ai dati, con benefici in termini di efficacia per tutti gli utenti coinvolti.
I tradizionali metodi di rilievo di ambienti di grandi dimensioni richiedono spesso molto
tempo e
producono inoltre incongruenze tra le misurazioni e la realtà dei manufatti.
Al
contrario, i
laser
scanner sono dispositivi che utilizzano la tecnologia laser a infrarossi
che produce
immagini 3D
dettagliate in pochi minuti. Le immagini comprendono milioni di punti 3D, noti
come nuvole
di
punti.
I tecnici effettuano il rilievo laser scanner tramite l’emissione di un raggio di luce laser
a
infrarossi su uno specchio rotante che dipinge l'ambiente circostante con la luce. La
testina
dello
scanner ruota, spostando il laser sull'oggetto o sull'area. Gli oggetti nel percorso del
laser
riflettono il raggio indietro verso lo scanner, fornendo la geometria che viene interpretata
in
dati
3D.
Oltre alla misurazione della distanza, i laser scanner acquisiscono anche misurazioni sui
piani
orizzontale e verticale, fornendo una gamma completa di dati di misurazione.
La LGA Engineering si serve di laser scanner di ultima generazione e investe ogni anno nella metodologia SCAN TO B.I.M. per poter utilizzare software sempre innovativi e sempre più precisi. Partendo da un rilievo laser scanner, infatti, è possibile ridurre le interferenze che avverranno in fase di progetto.
L’acronimo B.I.M. significa Building Information Modelling e indica la metodologia digitale di progettazione composta dal modello 3D integrato in ogni suo ambito, partendo dalla progettazione architettonica, passando per quella strutturale fino a quella impiantistica. Il punto cardine della metodologia B.I.M. è costituito dalla possibilità di creare un unico modello B.I.M. di coordinamento interdisciplinare e condiviso da tutti i soggetti coinvolti all’interno di una commessa, progettisti, direttori lavori, imprese e committenti. Tale modello contiene le informazioni su tutto il ciclo di vita dell’opera, dal progetto alla manutenzione, fino ad arrivare alla sua dismissione.
La LGA, fin dai primi anni, ha deciso di investire totalmente nella metodologia B.I.M. abbandonando i vecchi metodi di progettazione CAD. Ha infatti potuto osservare che grazie alla progettazione B.I.M. la gestione delle interferenze avviene in modo completo, tenendo in considerazione ogni aspetto e permette in tal modo di ridurre al minimo gli errori, rendendo la costruzione in cantiere molto più fluida e rapida.
In un processo gestito con la metodologia B.I.M. la direzione lavori è la conseguenza naturale dello sviluppo della progettazione parametrica. In fase di progettazione, infatti, vengono stilati il cronoprogramma e la WBS dell’intero progetto. Sarà poi compito del direttore lavori verificare quotidianamente l’evolversi del cantiere e apportare eventuali modifiche, il coordinamento delle attività consente di affrontare le dinamiche di cantiere secondo nuove modalità di analisi e di ottimizzazione. Tale metodologia permette infatti di gestire in modo facile e veloci i colli di bottiglia che si verificano in fase di cantiere, aggiornando il modello B.I.M. grazie alle note apportate direttamente dal capo cantiere e dall’impresa. La direzione lavori prevede una profonda collaborazione tra la direzione lavori e tutti i professionisti coinvolti. Poter coordinare il modello digitale con il cantiere vero e proprio è la chiave di svolta per supervisionare i lavori senza l’amplificazione degli errori tipica delle tradizionali metodologie di progettazione e direzione lavori.